Le confessioni del giovane Chesky

Brian Chesky mi diventa sempre più simpatico e penso seriamente che molti “figli di papà” nostrani che si atteggiano da industriali avrebbero molto da imparare da lui. Ad esempio in questa intervista rilasciata il 24 giugno al canale economico CNBC non usa mezzi termini:

Ci siamo accorti della gravità dell’impatto quando ci sono arrivate $ 1.000.000.000 di cancellazioni in pochi giorni. Ero davvero preoccupato di perdere in poche settimane tutto ciò che avevamo costruito in dodici anni. Per reggere a tutto questo siamo stati costretti a tagliare i costi più volte nel timore di una ulteriore crisi covid di ritorno.

Riferendosi a come si svilupperà il mercato nei prossimi dodici mesi Brian torna sulla trasformazione in atto della cultura del viaggio di vacanza che sposta l’interesse dalle grandi città alle località minori che riescono a promuoversi nel giusto modo. La trasformazione più radicale nel settore turismo sarà però lo smart working che avendo facilitato il lavoro da casa potrebbe ridurre radicalmente la modalità del viaggio d’affari come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.

L’esperienza di viaggio e di spostamento che abbiamo conosciuto fino a ieri è finita, questo non significa che sia finito anche il turismo ma certamente che in quella forma con quella facilità e semplicità non tornerà mai più. Le persone adesso vogliono sentirsi sicure, non desiderano salire su un aereo ed andare in un’altra città mentre sono invece disposte a salire sull’auto e guidare per cento o duecento chilometri per andare in una piccola comunità dove possono abitare per proprio conto in una casa.

A questo riguardo ricordo di avere letto recentemente con curiosità sul Daily Mail che nelle prime settimane di giugno le dieci località più cercate in Gran Bretagna comprendevano una loggia nella foresta di Stoke on Trent, una casa sulla quercia di Hemel Hempsted, un mulino a vento nel Kent che sembra la casa di Bilbo Baggins, la Casa sulla spiaggia a Cleveleys Lancashire ed un altro rifugio sul mare a Weston, insomma non proprio al centro della movida turistica, e ripeto che si tratta delle dieci più ricercate. Ma al nostro Brian da vero imprenditore fordiano non mancano le note di ottimismo, tra queste l’informazione più sorprendente è che Airbnb abbia oggi più Host di prima della crisi covid e che il numero di notti prenotate in USA tra il 17 maggio ed il 3 giugno sia superiore al medesimo periodo dello scorso anno.

 Stiamo recuperando più velocemente di quanto temessimo ma non voglio dare false speranze perchè non siamo assolutamente ancora fuori pericolo. Manteniamo per adesso l’obiettivo di quotarci in borsa nel prossimo futuro ma non siamo fuori dai problemi e quindi non è proprio possibile in questo contesto stabilire un calendario di questo tipo.

Devo proprio ringraziare il vecchio Brian perchè le sue parole di ottimismo sono un balsamo per noi Host che abbiamo sperimentato nel volgere di poche settimane, proprio come è capitato a lui, il crollo di certezze economiche date per acquisite ed ormai consolidate nella nostra pratica quotidiana. Una bella botta per il nostro Super-IO, ma come diceva la grande Rossella O’Hara di Via col vento prima che il politicamente corretto la mettesse in castigo: “…Dopotutto domani è un altro giorno!”

MB

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