30 milioni di utenti mese su Airbnb… e il resto del mondo?

Questo nuovo modello di business turistico/immobiliare ha le potenzialità per diventare motore di una nuova POP economy se troverà lo slancio per superare i tradizionali canali di finanza e politica, che in Italia tendono a calamitare a sé anche le briciole economiche di ogni novità. Così è accaduto negli anni ’90 all’avvento di Internet quando di fronte ad una rivoluzione tecnologicae comunicativa che avrebbe cambiato per sempre la grammatica commerciale del pianeta, si è scelto di concentrarsi (inutilmente) sul suo controllo economico piuttosto che valutarne l’impatto sui processi sociali e produttivi.

La maniera migliore per avere successo è trovare una folla che sta andando da qualche parte e mettercisi davanti. - Arthur Bloch

In questo modo si son lasciati passare dieci anni prima che si cominciasse a farne vera cultura industriale ed almeno il doppio prima che diventasse materia scolastica.

Lo scenario dell’avvento di Internet in Italia a cavallo del 2000 ricorda i vecchi film Western: indiani, bari, pistoleri e sceriffi, predicatori e carovane di pionieri spesso con tutta la famiglia sul sedile posteriore… come è poi andata a finire nella realtà economica e sociale italiana, chi abbia vinto e chi perso ed i ruoli che questi attori hanno infine avuto dalla storia, chiunque fosse presente ha potuto vederlo e lo racconterà domani ai nipotini.

Abbiamo ricordato gli scenari ormai storici di Internet perché in questi mesi il business che gira intorno ad AIRBNB vorrebbe rimettere in scena il medesimo teatrino sostituendo indiani, sceriffi e cowboy con alberghi, B&B ed AIRBNB stesso come pastore non di pecore ma di uomini.

Questa volta però il pubblico inteso come “res publica” pare più consapevole che la partita in gioco vale per l’Italia più di una finale di Champions, ed una volta tanto osa un approccio che per alcuni aspetti si potrebbe quasi definire… udite udite: progettuale e costruttivo.

La Sharing Economy dell’ospitalità

Dipende probabilmente dalla consapevolezza che qualcosa di grande può nascere in Italia dalla Sharing Economy dell’ospitalità, realizzando una opportunità sociale capace di creare ricchezzadalle migliaia di appartamenti vuoti e distribuirla tra i cittadini premiando una volta tanto l’iniziativa e la buona volontà.

A raccontarla così sembra una specie di miracolo da alchimisti 2.0 ed in qualche modo trasformare milioni di appartamenti da sempre vuoti gran parte dell’anno in fonte di reddito, se non proprio realismo magico è perlomeno un modello di business originale e certamente mai seriamente affrontato in questa modalità e su questi volumi.

Di questa possibilità ne va resa certamente giustizia ad AIRBNB ed al suo straordinario e geniale progetto commerciale di coinvolgimento e condivisione del privato cittadino e della sua casa.

Ma per quanto grande sia il futuro della Sharing Economy dell’Ospitalità non è il portale AIRBNB, che rappresenta un singolo soggetto tra decine di altri.

AIRBNB, numeri che fanno riflettere

La quota di AIRBNB si assesta secondo Alexa.com a 30 milioni di utenti unici/mese, in un mercato mondiale che, sempre elaborando attraverso Alexa soltanto i dati dei primi 20 competitors, supera i 90 milioni di utenti unici/mese dei quali almeno un terzo proveniente dai Paesi grandi e piccoli dal medio all’Estremo oriente: Arabia Saudita, Cina, Singapore, Hong Kong, India, Korea ecc..

Come è avvenuto a suo tempo per la CocaCola, è necessario salire un gradino “semantico” cominciando a considerare AIRBNB non più “il portale” ma un “modello di business” applicabile a 360° a tutti i portali di prenotazione, esattamente come sta accadendo sul mercato davanti a nostri occhi attraverso acquisizioni da miliardi di dollari come Homeaway, Villas ecc…

DATI ALEXA GLOBAL RANK VISITATORI UNICI MESE
airbnb.com 353 29.702.970
agoda.com 536 29.714.286
flipkey.com 4808 1.374.592
villas.com 8221 1.783.333
homeway.com 1593 7.692.308
wimdu.com 42267 557.317
70.824.806

 

DATI STIMATI DAL RANKING
9flats.com 50.443 400.000
alterkeys.com 956.188 100.000
alwaysonvacation.com 344.574 100.000
bedycasa.com 119.623 100.000
bemate.com 586.242 100.000
ebab.com 527.181 100.000
holidayrentals.com 41.873 600.000
misterbnb.com 139.304 100.000
roomorama.com 47.376 500.000
travelrent.com 176.954 100.000
waytostay.com 22.989 1.200.000
casevacanza 27.500 1.000.000
4.400.000

La novità da annunciare a gran voce è come il progetto AIRBNB sia applicabile a tutti i portali di prenotazione oggi esistenti ed a quelli che verranno nel futuro!

Questo è l’aspetto rivoluzionario che può rappresentare il salto quantico rispetto al presente: come risulta dagli stessi dati di traffico indicati da Alexa o rielaborati attraverso il ranking applicato ai portali, attingere alla domanda di appartamenti dei primi venti players operativi sul mercato dell’affitto breve moltiplica potenzialmente per tre i volumi di traffico che gli Host raggiungono oggi attraverso AIRBNB.

Il mercato privato di appartamenti può uscire allo scoperto

Potrebbe essere finalmente l’occasione per spalancare definitivamente le porte al mercato privato di appartamenti e stanze che per tanti motivi non è ancora uscito allo scoperto.

Una delle ragioni di questa assenza dei privati dal mercato è la confusione normativa e la cattiva informazione al suo riguardo. Il discorso sull’AIRBNB model è infatti quasi sempre riportato sui media, non per loro colpa invero quanto di chi si esprime a riguardo, in modo punitivo o comunque minaccioso di rappresaglie sulla regolamentazione e sul dovuto o mancato rispetto delle norme locali e fiscali.

Nella realtà variegata dell’evasione fiscale italiana questo dell’affitto breve è al contrario forse l’unico modello commerciale nel quale ogni comunicazione tra le parti ed ogni transazione economica vengono pienamente tracciate dal sistema del portale e dall’interbancario, lasciando una scia brillante e luminosa come una cometa che qualunque organo di polizia amministrativa potrebbe facilmente seguire.

Un freno ai furbetti dell’evasione fiscale

Il rispetto delle regole in questo caso è quindi un problema più culturale che investigativo: quanto tempo è necessario agli Host italiani per prendere coscienza che a questo gioco è impossibile comunque evadere? Da parte nostra contribuiamo alla chiarezza ripetendolo ogni giorno!

La sfida non è legislativa ma culturale, chi lo capisce la vincerà.

Anche la sfida che il privato cittadino deve affrontare per sostenere un ruolo in questa partita della Sharing Economy dell’ospitalità è culturale prima ed oltre che commerciale ed economica.

Non si tratta infatti di sedersi davanti al PC e sentirsi già imprenditori Ecommerce imparando in pochi minuti ad usare il portale AIRBNB e vedendo arrivare le prime richieste di prenotazione come uscissero dall’armadio di Narnia. Questo è il solito sogno dal quale ci si sveglia quella mattina in cui dall’armadio non esce più nulla e nemmeno i Social sanno dare risposte.

L’ignoranza dei processi lascia infatti completamente indifesi rispetto agli eventi ed ai processi che li determinano, fino a quando studiando non si impari attraverso quali portali il prossimo cliente farà la sua scelta e quali saranno le sue motivazioni tra le decine di migliaia di proposte simili.

Il segreto del successo: informarsi e lavorare sodo

Prima si conosce questa grammatica prima si comincia a scrivere nella lingua dei portali ed a guadagnare davvero e, come nel vero west, avrà allora senso piantare i paletti tutto attorno ai propri pascoli, perché quello che ne verrà non sarà per magia ma risultato del lavoro, lavoro ed ancora lavoro.

La grammatica dei portali è insieme un processo di qualità e di quantità ed impararla non è un “corso” quanto piuttosto un percorso.

  • Qualità nella comunicazione imparando a trasmettere attraverso parole ed immagini non solo tutte le informazioni utili ma anche tutte le possibili emozioni.
  • Quantità perchè esistono oltre 50 importanti portali di prenotazione alberghiera internazionale dei quali almeno metà già lavorano anche su camere ed appartamenti di privati e gli altri presto ci si adegueranno, così come altri nuovi vi si aggiungeranno nei prossimi anni.

Ogni portale ha un suo mercato ed una sua utenza che non si sovrappone necessariamente a quella degli altri, quindi l’incremento delle vetrine sulle quali ci si promuove agisce direttamente e proporzionalmente sul rapporto traffico/ conversione che è il Santo Graal di questo business dell’Ecommerce.

Questo nuovo approccio un po’ più “scientifico” all’AIRBNB model comporta per gli Host di studiarsi uno per uno i portali efficienti che operano nel settore turismo valutandoli rispetto alla propria offerta. Che questa sia di uno o di dieci/venti/trenta appartamenti/stanze non cambia forma e sostanza dell’approccio ma la dimensione del rischio o del ricavo che ne può sortire.

Una prenotazione di due giorni ricevuta ogni due mesi da uno sconosciuto portale sembra un risultato scarso, ma se i portali sono venti sommano venti giorni al mese di occupazione.

Un approccio scientifico

Questo è il primo passo dell’approccio scientifico: differenziare il rischio moltiplicando le fonti ed imparando a conoscere la strada che percorre il cliente per venire fino all’Host.

Ognuno di questi portali però presuppone conoscenza e lavoro perchè è necessario in ognuno:

  • registrarsi e creare il proprio account, annotandosi regole di vendita e condizioni economiche
  • crearvi il proprio “catalogo” secondo i modelli richiesti dal portale
  • definire tariffe e policy di vendita ed annullamento

L’insieme di queste informazioni crea questa volta sì la magia tra immagine e convenienza, tra aspettativa del cliente e realtà della proposta… qui entra in gioco la capacità personale dell’Host di presentarsi e vendersi al meglio.

Convincere il cliente e convertire in vendita

Perché anche i portali guadagnano se quella pagina convince il cliente così come invece perdono l’occasione se pure mandandovi un potenziale cliente questo non prenota. Più la pagina riesce a “convertire” in vendite l’utenza che gli viene mandata più il portale trova modo di mandarne in maggior numero, perché in questo modo gli ritorna un vantaggio economico sempre maggiore.

Questo è uno degli effetti moltiplicatori positivi propri dei macro-processi economici dell’Ecommerce che facilmente sono in grado di guidare per mano utenza e risorse proprio lì dove producono maggiori risultati.

La sfida dell’AIRBNB Model

Imparare ad orientarsi in questo Mondo per alcuni sarà la sfida dei prossimi anni ma per altri, e chi mi legge è fra questi, è già la sfida di oggi, spero di avervi dato qualche traccia da seguire per arrivare più vicini alla meta.

Questo processo insieme tecnico, commerciale, economico e sociale che ho provato a descrivere è precisamente ciò che chiamo AIRBNB model, cominciare a chiamarlo con il suo nome è un buon inizio.

Pubblicato originariamente su https://www.formazioneturismo.com/airbnb-model-e-sharing-economy-ospitalita/

No Comments