Direzione Futuro: Airbnb, Federalberghi, Ministero della Salute non camminano assieme

Airbnb ha incaricato il dr. Vivek Hallegere Murthy del Servizio Sanitario Pubblico di redigere il nuovo Advanced Cleaning Program che sarà diffuso nei prossimi giorni. Il Centro Risorse però ha anticipato due interessanti documenti: uno relativo alle sue modalità di applicazione e l’altro sulle specifiche di pulizia suggerite. La stessa Federalberghi ha distribuito nei giorni scorsi un suo documento molto dettagliato sulle modalità di accoglienza degli ospiti e di pulizia di camere ed ambienti comuni. Infine il Ministero della Salute ha rilasciato una interessante area FAQ sul proprio sito che fornisce diverse precisazioni utili sopratutto a non anticipare acquisti che poi si potrebbero rilevare inutili.

Per aiutare la comprensione di una materia che spazia dagli aspetti commerciali a quelli più strettamente sanitari mi permetto di raggruppare queste informazioni proprio secondo il loro ambito di applicazione, dividendole in:

  • aspetti commerciali, che incidono sulle modalità di vendita
  • suggerimenti da applicare all’accoglienza degli ospiti
  • aspetti sanitari legati alla pulizia di stanze ed appartamenti

Trovo interessante anticipare come nè Airbnb, nè Federalberghi nè tantomeno il Ministero in ogni fase di queste comunicazioni si riferiscano a certificazioni di qualunque tipo legate alle procedure applicate ma sempre ad un “Gentleman Agreement” fra le parti che si impegnano ad applicare queste norme.

Aspetti commerciali

Dal documento diffuso attraverso il Centro Risorse si possono già stabilire alcune quasi- certezze che vi riporto fedelmente. La prima è che il fine di questo protocollo più ancora che la sanificazione in sè degli appartamenti sembra essere la necessità da parte Airbnb di darne rassicurazione agli ospiti lasciando poi a questi ultimi di valutarne l’effettiva applicazione, moltiplicando però in questo modo il loro potere rispetto agli Host. Di seguito vi riepilogo i punti principali che incidono sugli aspetti commerciali di acquisizione della prenotazione.

  • Airbnb segnalerà agli ospiti gli Host che si impegnano ad applicare il protocollo attraverso un contrassegno apposito sulla pagina del loro annuncio, il maggior costo potrà essere aggiunto alle spese di pulizia
  • Gli Host per poter ricevere il contrassegno devono confermare l’impegno ad applicare anche in futuro il protocollo di pulizia e rispondere a un breve quiz. Gli ospiti ne possono fare menzione nei propri commenti sull’alloggio qualora ritengano che l’Host non stia seguendo le linee guida.
  • Gli Host che adottano il nuovo protocollo accettano un intervallo minimo di 24 ore dopo il check-out di un ospite che verrà applicato automaticamente attraverso la piattaforma. Gli host che non sono in grado di rispettare il protocollo richiesto applicheranno invece un intervallo di 72 ore tra un soggiorno e l’altro.
  • Qualora si abbiano già prenotazioni attive con meno di 24 o 72 ore di distanza l’una dall’altra l’Host deve attendere che siano tutte completate prima di registrarsi.
  • Gli Host di stanze private non possono comunque accedere al programma e quindi ricevere il contrassegno sulla propria vetrina.

Una applicazione così restrittiva delle notti prenotabili induce a riflettere se il portale non abbia voluto con questa scelta riequilibrare l’offerta di abitazioni verso una domanda molto ridimensionata, così da evitare ricadute eccessive delle tariffe.

Rispetto agli aspetti commerciali anche il Ministero della salute attraverso la sua pagina FAQ fornisce una interessante informazione. MDS infatti precisa che in tutto il lockdown non ha mai imposto obbligo di chiusura alle strutture ricettive (saranno forse state le regioni?) e ricorda che non è comunque compito dei gestori verificare la correttezza delle motivazioni portate dagli ospiti a giustificazione della loro presenza in città.

Suggerimenti da applicarsi all’accoglienza degli ospiti

Su questo aspetto non troviamo indicazioni specifiche nell’attuale documentazione Airbnb mentre il tema è ampiamente trattato nel protocollo che Federalberghi ha provveduto ad inviare anche al Ministero, forse come implicito suggerimento per futuri interventi legislativi. Le indicazioni sono peraltro del tutto ragionevoli come il mantenimento della distanza di un metro tra le persone, diversificando se possibile le vie di entrata ed uscita, e l’invito ad utilizzare sempre mascherine e guanti badando a proteggere l’area di reception con appositi dispositivi di separazione. Viene anche suggerito di applicare modalità di self checkin ed accesso digitale alle camere, salvo la necessità di verificare l’identità degli ospiti utilizzando il documento di identità “originale” quindi in modo strettamente manuale. Se gli alberghi chiedessero a Ministero e Regioni il rispetto letterale di questo punto per tutto il comparto turismo sarebbe però un guaio.  Non si potrebbero infatti più applicare le modalità di checkin virtuale sviluppate negli ultimi anni con investimenti anche importanti da diverse aziende nel campo dell’Home Sharing. Nel protocollo vengono anche raccomandati distributori di gel disinfettante di guanti e mascherine a disposizione degli ospiti anche a pagamento.

Aspetti sanitari legati alla pulizia di stanze ed appartamenti

E’ significativo che nel documento Federalberghi di 30 pagine la parte dedicata alla pulizia e sanificazione delle stanze si limiti ad un solo paragrafo di poche righe mentre nella documentazione Airbnb è minuziosamente e doviziosamente descritta fino nei particolari. Federalberghi in sostanza suggerisce di svolgere la consueta pulizia e procedere quindi ad una specifica disinfezione con alcool o ipoclorito di sodio diluito e lavare la biancheria alla massima temperatura consentita, come peraltro già fanno le società specializzate. Airbnb invece elenca in una lunga checklist i suoi suggerimenti: arieggia gli ambienti prima di pulire, lavati accuratamente le mani prima e dopo, indossa guanti monouso, utilizza fazzoletti di carta e salviette monouso con il disinfettante giusto e prodotti di pulizia usa e getta, concentrandosi sulle superfici che vengono toccate dalla mani ma non tralasciando divani e poltrone, adoperare una fodera usa e getta nel cesto porta biancheria, svuotare l’aspirapolvere ad ogni pulizia ecc…

Quindi il documento prosegue con la specifica degli oggetti da pulire che praticamente comprende l’elenco completo di ciò che è contenuto in una casa e nei suoi cassetti ed armadi dall’ingresso alla cucina alla camera da letto ed in soggiorno. Proprio nulla è stato dimenticato: dalle maniglie delle porte al ferro da stiro agli interruttori, gli elettrodomestici, gli utensili da cucina senza trascurare piatti e porta-sale/ pepe e quando ci siano biciclette, libri, seggioloni e quant’altro… come si dice proprio un vasto programma. Salvo poi specificare al piede di questo minuzioso elenco che Airbnb non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia espressa od implicita riguardo alla completezza, accuratezza, affidabilità, idoneità ecc… insomma al solito: “vi dico come fare ma poi se qualcosa non va per il suo verso non date la colpa a me”.

Per concludere questo quadro non posso trascurare le FAQ pubblicate nei giorni scorsi dal Ministero della Salute sul suo sito che con evidente spirito del tempo vengono ufficialmente definite “anti-fake”. Vi ho già riportato più sopra la nota relativa al non obbligo di chiusura e tra le tante ne riporto un’altra di non secondaria importanza economica:

  • Il Ministero della salute non riconosce l’ozono come presidio contro la diffusione del virus Covid-19 così come le procedure di sanificazione attraverso vapore.

Di seguito trovate i link ai documenti citati.

Checklist Airbnb

Centro risorse Airbnb Covid-19

Federalberghi protocollo Accoglienza Sicura

Ministero della Salute FAQ fake

 

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